ETICA ED ESTETICA

ETICA ED ESTETICA
ETICA ED ESTETICA

di Sandro Lazier

Caro architetto, il tema proposto da Fuksas è così centrato che, purtroppo ma infatti, nessuno lo ha dibattuto nella tua rubrica. Dopo vent’anni di merda storicista e postmoderna finalmente si ha il coraggio di riconsegnare all’estetica la sua funzione ed il suo significato etico.
Basta con “il bello”, l’armonia consolatoria, “l’estetica normativa” catechizzata dalla pseudocultura universitaria che pretende di insegnare quello che non può essere insegnato. Chi pensa veramente di avere la verità in tasca?

E cos’è l’architettura? E’ niente, vuoto, aria, ma serve per respirare; quindi un fatto etico. L’arte non è utile e non dice nessuna verità. Ma serve per vivere e per morire;quindi un fatto autenticamente etico.

Cos’è l’estetica se non lo strumento per rifondere dignità e consenso anche al peggiore dei sacrifici umani? I grandi altari e le sontuose cerimonie un tempo rendevano giusto il martirio degli infanti o il cannibalismo religioso. I cristiani di oggi, con il mezzo di una secolare ed affascinante liturgia, non si cibano forse di un uomo? Perché i potenti di tutta la storia si sono sempre circondati di opere d’arte? Perché le uniformi militari sono belle ed affascinati? Perché la guerra è uno spettacolo esteticamente grandioso?

L’estetica, come dice il filosofo Popper, è fondamentalmente un fatto religioso (quindi etico). Ed è uno strumento micidiale: ti permette di uccidere bambini o glorificare ladri e prepotenti. Veramente vogliamo lasciare quest’arma nelle mani solo degli architetti saccenti, indottrinati e insudiciati di “gustosa bellezza”?

Ti allego tre scritti, due miei e uno dell’amico Prof. Bruno Zevi, che dovrebbero chiarire ed approfondire meglio la diade estetica-etica.

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